10 set 2011

"Colosseo in fiamme" per la performance di Thyra Hilden e Pio Dìaz


Passati i tempi in cui le opere d’arte venivano esposte soltanto nei musei, quella del Colosseo in fiamme può di fatto definirsi una video-installazione vera e propria, creata in un contesto urbano, con tanto di turisti.
Per tre notti, infatti, dal 17 al 19 settembre, il Colosseo, simbolo della Roma Imperiale e della Città Eterna, sarà avvolto dalle fiamme, suscitando nei passanti, meraviglia e confusione. La gioia dei Futuristi sarebbe state infinita.
I “piromani” sono due: l’artista danese Thyra Hilden e l’argentino Pio Dìaz (già artefici dell’”incendio” alla Fontana di Trevi durante il Capodanno del 2005).
Quello di “Coliseum on fire” fa parte di un progetto molto più vasto, “Cities on fire”, a cui gli artisti lavorano dal 2005, creando incendi virtuali presso importanti istituzioni europee.
Basti pensare al Museo di AROS, il più importante museo d’arte contemporanea della Scandinavia, completamente devastato dalle fiamme nel 2007, tant’è che la popolazione di Aarhus, non capendo cosa stesse accadendo, si rivolse addirittura alle forze dell'ordine.
L’obiettivo, infatti, è quello di catturare, in maniera forte e incisiva, l’attenzione delle persone, al fine di provocare in loro un’ "accesa" riflessione sul tema della fragilità e della transitorietà delle costruzioni realizzate dall’uomo.
Il progetto è stato promosso dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e dalla Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma ed è curato dal direttore del Colosseo Rossella Rea, dall’architetto Piero Meogrossi, direttore tecnico del Colosseo assieme all’art curator Gianni Mercurio e alla regista Christina Clausen.
State molto attenti però. Se il Colosseo dovesse bruciare anche nei giorni successivi all’evento, cominciate a preoccuparvi.

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